L’idea di un viaggio in Costa Rica non è nata da un giorno all’altro. Era da un po’ di tempo che sentivo il richiamo dell’America Centrale e la scorsa primavera ho deciso di assecondarlo, concedendomi una fuga in questo luogo incontaminato.
La Costa Rica, incastonata tra Nicaragua e Panama, e bagnata da due oceani, è un paese caratterizzato da una natura pura e lussureggiante.
Essendo un paese tropicale vi è un clima caldo tutto l’anno, tuttavia si può distinguere tra due diverse stagioni. Quella secca, da dicembre ad aprile, e quella delle piogge da maggio a novembre.
Senza dubbio si tratta del paese più costoso del Centro America, ma anche del più sicuro. Basti pensare che qui non esiste nemmeno l’esercito.
La popolazione della Costa Rica, consapevole del grande patrimonio naturale presente nella loro terra, porta un grande rispetto verso la natura e l’ambiente. Ciò si riflette anche nell’attenzione all’ecologia e al turismo ecosostenibile. L’acqua dei rubinetti è potabile praticamente ovunque e all’interno dei parchi nazionali vi è il divieto di introdurre bottiglie di plastica.
Dal momento in cui atterrerete all’aeroporto di San José, la capitale, avrete due possibili scelte. Dirigervi verso la costa est, bagnata dall’Oceano Atlantico e caratterizzata dall’influenza caraibica, oppure a ovest verso il Pacifico, come ho fatto io.
Manuel Antonio
A Manuel Antonio, prima fermata del mio viaggio in Costa Rica, sono entrata immediatamente in quello che è lo spirito dei ticos, gli abitanti della Costa Rica. In quel loro modo di vivere lentamente e godere di ogni attimo.
Fin da subito Manuel Antonio è stata un’immersione nella natura, a partire dall’alloggio che avevo scelto, con casette bianche disseminate qua e là e piscine affacciate sulla giungla.
Ci si abitua subito al suono degli animali che qui vivono in libertà. Non è raro infatti fare incontri con scimmie, pappagalli e iguane.
La Costa Rica ha alcuni egli ecosistemi più ricchi di biodiversità sulla terra e il Parco Nazionale Manuel Antonio è un vero e proprio paradiso da questo punto di vista.
Una combinazione di foresta tropicale e spiagge cristalline, casa di una varietà incredibile di animali selvatici, tra cui bradipi, procioni, coati, scimmie cappuccino e le rare scimmie scoiattolo. All’interno di quest’area naturale protetta si snodano un paio di lunghi sentieri, di cui uno composto da passerelle in legno che si inoltrano dentro la giungla pluviale.
È possibile visitare il parco in autonomia o accompagnati da una guida esperta che vi aiuterà a scovare gli animali nascosti tra gli alberi, oltre a raccontarvi la storia di questa zona.
Manuel Antonio venne scoperta nel 1519 dall’esploratore spagnolo Juan Ponce de León, ricordato soprattutto per la sua vana ricerca della fonte dell’eterna giovinezza. Nonostante non sia mai riuscito a trovare la famosa fonte, a lui si deve comunque il merito di aver scovato questo paradiso naturale e di averlo posto sulle mappe.
Al termine del sentiero si arriva in due tra le spiagge più belle di tutta la Costa Rica: Playa Manuel Antonio, con il suo incredibile colore azzurro, e Playa Espadilla Sur, una baia in cui ci si sente piacevolmente lontani dal mondo.
Manuel Antonio ha un fascino selvaggio, in cui si incontrano tutte le possibili sfumature di verde, un luogo dove l’anima può rigenerarsi e vivere con leggerezza, calandosi appieno nello spirito della pura vida.
Tamarindo
La tappa successiva del viaggio in Costa Rica è stata Tamarindo, nella penisola di Nicoya.
Qui si percepisce forte l’influenza degli Stati Uniti, il che per chi ama la terra a stelle e strisce come me non è necessariamente un male, ma sicuramente viene meno quell’autenticità che ci si aspetta di trovare in un paese latino. La cittadina è caratterizzata da numerosi resort, negozi e ristoranti.
Un posto consigliato è senza dubbio El Mercadito, in cui sono presenti tanti chioschi con varie cucine del mondo, permettendo così ai turisti di assaggiare diversi sapori durante la vacanza.
Tamarindo è popolare soprattutto tra i surfisti, che fin dalle prime luci di alba si apprestano a solcare le onde dell’oceano.
Playa Tamarindo è formata da una lunga distesa di sabbia disseminata di palme, da dove è possibile ammirare tramonti infuocati, aspettando che il sole scompaia dietro la linea dell’orizzonte mentre si sorseggia una birra o un cocktail.
Forse non sarà il posto più autentico della Costa Rica, ma vi regalerà comunque ricordi indelebili.
Monteverde
Prossima destinazione Monteverde.
Qui lo scenario cambia drasticamente, ve ne accorgerete già durante il tortuoso tragitto per raggiungere questa località di montagna.
L’area è caratterizzata dalla presenza di riserve naturali e in particolare dalla cosiddetta Foresta Nebulosa, una sorta di bosco delle fiabe, perennemente immerso in una magica foschia, dove la connessione con la natura è molto potente.
Nel 1983 National Geographic in un articolo parlò dell’alta probabilità di imbattersi nel quetzal, uccello venerato da Maya e Aztechi. Da allora Monteverde è stata inserita negli itinerari da moltissime persone che prima d’allora non l’avevano mai considerata.
Dopo una giornata tra i sentieri avrete la possibilità di rilassarvi in un idromassaggio all’aperto per non perdere neanche un istante di immersione nella natura.
Ma tale località è popolare anche tra gli amanti delle attività adrenaliniche che qui avranno la possibilità di fare zipline nella foresta pluviale.
La Fortuna
La Fortuna inizialmente non era nei miei piani, ma sono davvero contenta di averla alla fine inserita, perché di questo viaggio in Costa Rica è uno dei posti che più mi ha colpita.
Circa cinquant’anni fa in questa zona vi fu una violenta esplosione del vulcano Arenal, che distrusse tutti i villaggi circostanti, tranne uno. Nessuno riuscì mai a spiegarsene il motivo e da allora questa cittadina venne rinominata La Fortuna.
A fare da padrone sul paesaggio è proprio la maestosità del vulcano, assieme alle diverse cascate immerse nella vegetazione e le numerose terme. Oltre a quelle presenti a pagamento all’interno dei resort, vi sono anche delle sorgenti naturali di acqua calda.
È possibile immergersi nelle acque del Rio Chollin e rilassarsi mentre si attende il tramonto. Queste terme sono frequentate per lo più dalla popolazione locale, la quale arriva solitamente molto preparata. Munita non solo di cibo e bibite, ma anche di candele per illuminare l’ambiente una volta che sarà calata la sera e attorno a voi regneranno soltanto l’oscurità e i suoni della natura.
A poca distanza da La Fortuna è possibile visitare il parco naturale Mistico Arenal, famoso per i ponti sospesi.
Passeggiare nei parchi naturali della Costa Rica è come essere catapultati in un film d’avventura. In uno di quelli in cui il protagonista si fa largo nella giungla, tra liane e rampicanti, ben attento a non perdere di vista il sentiero. Avvolto dall’umidità della foresta pluviale avanza intrepido alla ricerca di un tesoro o di una sorgente della presunte proprietà curative. Circondato ad ogni passo da una natura sorprendente ed imprevedibile.
Qui avviene l’incontro tra due foreste che ospitano più di 350 specie di uccelli, più di 250 specie di anfibi, farfalle, rettili e mammiferi.
Nei dintorni di La Fortuna è inoltre possibile scegliere tra un’infinita serie di attività. Dal rafting ai safari galleggianti sul fiume, dal canyoning alle passeggiate notturne nella giungla.
Oppure potrete prendere parte ad un tour del caffè e del cacao. Qui alcune guide vi scorteranno all’interno delle piantagioni, mostrandovi il processo che porta alla creazione dei prodotti finali, a partire dalle piante e i frutti da cui tutto ha origine. E offrendovi un’imperdibile degustazione.
Nel tour del cacao che ho fatto io abbiamo anche creato una nostra personale tavoletta di cioccolato!
Cosa mangiare in Costa Rica
A proposito di cibo e bevande, forse vi starete chiedendo cosa mangino in questa zona di mondo. Durante il mio viaggio in Costa Rica ho potuto assaggiare alcuni piatti della cucina tradizionale.
I più famosi sono senza dubbio il gallo pinto e il casado.
Il primo viene servito solitamente come colazione e consiste in una ricetta a base di riso e fagioli neri speziati, uova, frutta tropicale e il delizioso platano dolce fritto. Il secondo invece è un piatto molto sostanzioso composto da riso, fagioli, carne o pesce a scelta (oppure in alternativa uova se siete vegetariani), verdure e platano.
Il luogo migliore dove mangiare questi piatti sono i soda restaurants, piccoli locali a conduzione familiare. Tra i miei piatti tipici preferiti rientrano di diritto i patacones, platano verde fritto con sopra crema di fagioli, guacamole e pico de galo.
La frutta tropicale poi col suo gusto saporito non manca mai, che sia per colazione o come merenda sotto forma di frullati.
Una chicca dove mangiare infine è un particolare locale di Manuel Antonio. Proprio di fronte all’ostello dove dormivo io c’era infatti un aereo cargo C-123 Fairchild convertito in bar e ristorante. L’offerta del menù è ampia, con piatti sia locali che internazionali, ma soprattutto da qui potrete godere di alcuni tramonti mozzafiato sull’Oceano Pacifico.
In conclusione la natura della Costa Rica è selvaggia e onnipresente ad ogni angolo. Ciò che vi farà innamorare davvero di questo paese però è il suo popolo di cui abbraccerete la filosofia della pura vida. Un modo di vivere leggero e spensierato, che non significa superficiale. Al contrario vuol dire essere presenti e consapevoli in ogni giornata, apprezzare le cose semplici e mantenere un sentimento positivo verso la vita. Vivere con passione. Non è un caso che la Costa Rica sia al primo posto tra i paesi più felici al mondo.
Al momento di andarvene verrete salutati con quel sorriso contagioso dei ticos e non vedrete l’ora di fare ritorno.
Bonus: ecco alcuni degli incontri fatti in Costa Rica.